Insoddisfazione lavorativa- falsi miti e orientamento
In questi ultimi 10 anni della mia vita mi sono immersa nella conoscenza delle insoddisfazioni lavorative, nel mondo dei rimedi e anche nel mondo dell'accettazione.
Gli ultimi 2 anni sono stati poi del tutto illuminanti, perché ho testato sulla mia pelle un cambiamento importante di lavoro e ho ascoltato tante storie dalle persone che hanno chiesto il mio supporto, a vario titolo, sul tema.
In questo articolo voglio offrirti una mappa di orientamento che può servirti se:
non ti piace il tuo lavoro e stai pensando di cambiare totalmente, ma non sai da che parte cominciare e questo ti fa sentire a disagio
non ti piace il tuo lavoro, hai dedicato il tuo tempo libero a imparare nuove competenze, hai magari strutturato il tuo nuovo progetto, ma non hai il coraggio di fare il salto e pensi che dovresti superare la paura
hai fatto il salto, ti piace quello che fai adesso, ma non hai trovato l'Eldorado che pensavi di trovare e non sai che cosa fare per migliorare la situazione, provando frustrazione di fronte ai modelli di riuscita
Partiamo dall'unica certezza che mi sento di riconoscere:
tutte queste situazioni sono normali e non hai nulla di sbagliato se non sai che cosa fare, se non hai il coraggio e hai anche un po' di sana paura.
Ho riflettuto bene su questo e credo che sia arrivato il momento di dirlo apertamente, di dire apertamente due cose che mi stanno sullo stomaco e di cui credo sia fondamentale prendere consapevolezza:
1) La distorsione dei bisogni.
Certi ambienti di crescita personale (non tutti naturalmente) con slogan di potere personale, visione e autostima da tanto al mucchio, hanno fatto pensare alle persone che avere paura non è normale, che indugiare in una scelta non è normale, che non rischiare non è normale, che oggi è sempre il momento giusto per rivoluzionare la vita.
É stato osannato il bisogno di realizzazione come se fosse l'unico bisogno umano degno di soddisfazione. È stata tolta dignità al bisogno di sicurezza come se fosse roba da negletti imprigionati nell'area di comfort.
Questa è stata - ed ancora è - l'era della distorsione dei bisogni.
Il bisogno di sicurezza ha pari dignità di ogni altro bisogno, quindi non sentirti un minus perché temi di metterlo in pericolo e non sentirti un minus neppure se, dopo aver fatto il famoso salto, ti trovi disorientato/a nell'Eldorado che non c'è.
Non è colpa tua. Lo ripeto. Non è colpa tua. É colpa dell'era della distorsione dei bisogni.
2) L'esempio personale e il successo facile.
L'altro punto dolente che ha generato sensazioni di inadeguatezza nelle persone è quello che arriva dal marketing (non tutto naturalmente), dal marketing "l'ho fatto io, quindi anche tu puoi farlo" e dai modelli di "sistema infallibile per aver successo/clienti/generare tanti k". Possiamo dirlo in tanti modo, ma credo che tu abbia capito a cosa mi riferisco e mi riferisco anche a quei messaggi, magari più eleganti e più impliciti, che tuttavia passano lo stesso concetto di facilità, una facilità che tu invece non ritrovi e inevitabilmente parte il senso di inadeguatezza.
Il bisogno di realizzazione merita il suo posto e io stessa ti dico che è possibile perseguirlo, ho scritto un libro per parlare di questo, nel quale non ho però dimenticato di dire che ci sono tanti modi per soddisfarlo e che in ogni caso c'è un gran lavoro da fare: trovare un modo per far pace con il proprio lavoro oppure accettare il rischio del cambiamento, mettendo prima un importante impegno nella costruzione di un ponte per la trasformazione e poi nella costruzione dell'Eldorado quando il ponte lo hai già attraversato, perché il salto è solo l'inizio.
QUALCHE CONSIGLIO IN PILLOLE
- Se senti che il tuo lavoro non ti piace e vorresti mollare tutto, ma non sai da che parte cominciare: il mio consiglio è quello di usare lucidità, di lavorare sul "tuo cosa" prima di prendere qualunque decisione, di valutare la possibilità di trovare una quadra per far pace con il tuo lavoro oppure, se non è possibile, di iniziare a costruire un progetto e di testarlo in affiancamento come un beta test.
- Se senti che il tuo lavoro non ti piace e hai già un progetto in mano, ma hai paura di fare il salto, non ti dirò che la paura va accantonata, ti dirò che la paura va conosciuta ed ascoltata: chiediti che cosa ti spaventa, chiediti se i rischi che vedi sono reali o meno e se non lo sai chiedi a qualcuno che lavora nello stesso campo del tuo progetto, bilancia i rischi reali con il tuo desiderio di fare il salto e con la situazione che lasci. Prima di lasciare, il mio consiglio è comunque sempre quello di testare sul campo in affiancamento, come se fosse un beta test.
- Se hai già fatto il salto e non hai trovato l'Eldorado, con la sensazione disorientante di andare per tentativi, in questo caso occorre fare un bel respiro, mantenere la fede nelle proprie intenzioni e soprattutto rimboccarsi le maniche, imparando ciò che c'è da imparare. Nelle startup non basta saper fare bene il proprio lavoro ma occorre saperlo far arrivare a chi ne ha bisogno e questo è tutto un altro lavoro che deve tuttavia diventare parte integrante del tuo.
L'Eldorado è possibile ma a mio parere non si trova, si costruisce.
In tutti i casi, paura, disorientamento, indecisione sono normali: tu sei normale.
Non sei infestato da convinzioni limitanti, sei semplicemente dentro la complessità della realtà, che può essere accompagnata da un processo di semplificazione e di risoluzione solo quando si prende lucidità della normalità delle condizioni e delle emozioni in cui ti trovi.
Ideazione Lavoro è nato e si è evoluto proprio per questo, per abbracciare le situazioni di insoddisfazione lavorativa, dalla valutazione di un cambiamento, alla progettazione, alla costruzione e alla comunicazione del tuo nuovo.
Ho ascoltato tante storie e supportato tante persone, con comprensione, lucidità e ideazione, senza incitare mai nessuno a fare passi che non sente di fare. I bisogni sono tutti dignitosi e le persone non vivono i bisogni tutte allo stesso modo.
La diversità umana è sacra. Fai in modo che la tua unicità venga sempre rispettata anche in questo campo.