Perché arrabattarsi tanto?

03.05.2021

Tutto parte da un libro che ho ascoltato in formato audio e letto in cartaceo più volte: "Pensa e arricchisci te stesso" di Napoleon Hill. Se non lo hai letto o ascoltato, fallo assolutamente.

Alla prima lettura puoi avvertire una certa resistenza perché parla sempre di ricchezza, denaro, abbondanza monetaria e sappiamo quanti limiti mentali abbiamo a riguardo, ma quando inizi ad entrare profondamente nell'insegnamento che ti trasmette, anche queste resistenze si sciolgono e potenti principi si insinuano nella tua vita in generale. 

Personalmente mi ha portato a grandi risultati, addirittura nel tempo esatto prefissato.

Ti faccio un esempio: quando ho spedito il mio libro ai primi editori ho detto al mio compagno Alessandro che avrei avuto una risposta positiva entro 6 mesi e così è stato: allo scadere del sesto mese (esattamente l'ultimo giorno del sesto mese).La mia stessa attività nasce da un'ispirazione trovata in due righe di questo libro. Ma non ha solo questo potere. 

Tutte le volte che lo riprendo è come se ci fossero parole nuove, frasi mai viste prima ed è accaduto ancora una volta. 

A questo turno mi ha colpito profondamente la frase:

"perché arrabattarsi tanto?"

Non so se è una "licenza" del traduttore o se è fedele al testo originale, ma è comunque potente. 

Arrabattare ha di solito un connotato negativo, ma Napoleon Hill ha usato questo termine nel senso di impegnarsi, perseverare per i propri obiettivi, in maniera mirata. 

La traduzione migliore è "sbattersi in maniera mirata e fiduciosa". Ti sbatti quando ci credi, ti sbatti quando la tua intenzione è forte, quando hai fede nella riuscita e hai anche la flessibilità di non perseverare in piani non funzionanti, creandone nuovi

  Ma tutto questo sbattersi potrebbe essere inutile se non fai un'altra cosa. E qui arriva la seconda frase che mi ha colpito a questa tornata di lettura: 

"Nella nostra costituzione fisica sonnecchia e giace inutilizzato da qualche parte il seme dell'autorealizzazione che, se risvegliato e messo a frutto, ci condurrà verso vette che non avremmo mai sperato di raggiungere." 

Perché mi ha colpito? Perché credo profondamente in questo e lo credo come un diritto di nascita di ogni essere umano, nessuno escluso.

Tu lo conosci il tuo genio?

Se non lo conosci è molto probabile che non hai mai incontrato le domande giuste per tirarlo fuori e alla fine di questa newsletter te ne lascerò alcune affinchè tu possa provare. 

Questa è la sfida che ti propongo. Se invece lo conosci e non lo hai messo a frutto, è molto probabile che hai pensato che non fosse così potente o che gli altri non avrebbero creduto o che non sarebbe servito a nessuno o ancora che non sta bene essere un genio (meglio essere modesti).

Nella mia vita ho sentito tante genialità che però in alcuni casi poi non sono state sfruttate, perché la persona non ha creduto per un motivo o per l'altro. Non voglio che accada nei miei percorsi ed è per questo che alleno le persone non solo a tirare fuori il genio, ma anche ad accettarlo e ad amarlo incondizionatamente. 

Io stessa ho fatto fatica ad ammettere il genio che alberga in me, perché mi sembrava presuntuoso da parte mia dire che sono una generatrice infinite di idee e che il mio mestiere di fondo è questo: vendere idee di ogni sorta.

So quanto è vera questa cosa e so che trova applicazione in numerosi campi, ma era difficile per me presentarmi così. Oggi ho imparato a dirlo e a farne veicolo di valore, per me e per le persone che usano i miei servizi. 

Ecco perché ti propongo di fare la stessa cosa: 

trova il tuo genio prova a elencare tutte le attività che ti piace fare qualunque esse siano, anche quelle della tua vita quotidiana ordinaria e quando le hai elencate chiediti che talento impieghi in ciascuna di esse.  

Ti sorprenderai perché, a prescindere dai nomi che gli darai, il genio sarà sempre lo stesso. Il genio può essere qualunque talento, anche quello che pensi non valga molto, perché tutto vale, credimi. 

Avresti mai detto possibile creare una fortuna economica solo per il fatto di sapersi truccare bene. Il caso (ormai un po' datato) di Clio Make Up insegna e certo è solo uno dei tanti esempi. Ma come puoi intuire non è solo il sapersi truccare e qui sta il passo successivo.

 Quando hai finito chiediti come puoi mettere il genio a servizio del tuo obiettivo di vita, come puoi metterlo a servizio della tua attività.


Perché c'è un altro principio che devi sapere a questo proposito: 

il genio funziona solo se gli permetti di generare l'idea che può farlo esternare in maniera produttiva

L'idea è più della competenza ed è il braccio destro del genio. 

Ecco perché oggi sono orgogliosa di dire che mi occupo di idee e ho seppellito ogni resistenza a riguardo. Per questo oggi ho deciso di mettere questa specialità prima dei vari titoli accademici, che senz'altro non mancano e arricchiscono, ma l'ideazione viene prima di tutto. 

 Spero che questo possa esserti di sprone a non arrabattarti senza un senso preciso. Fammi sapere se hai accettato la sfida e come è andata. Puoi rispondere nei commenti e ti leggerò molto volentieri.