Come scrivere titoli efficaci sui social
Ma anche i contenuti social devono avere un titolo?
Questa domanda mi arriva spesso e penso che valga la pena parlarne.
Il titolo può anche non esserci, ma devi sapere che hai solo 3 secondi per attirare una persona che non ti conosce alla lettura del tuo post e quindi hai sostanzialmente una o al massimo due righe a disposizione per convincerla che vale la pena fermarsi a leggerti.
Ho parlato accuratamente di questo argomento nel precedente articolo che trovi qui, quindi preferisco non ripetere per non annoiare te se hai già letto (e non perdere per l'appunto la tua attenzione preziosa che mi sono guadagnata con il titolo).
Tornando al punto e quindi al fatto che hai davvero pochissimo tempo per attirare l'attenzione del tuo pubblico soprattutto se è freddo o ti conosce da poco tempo, puoi capire facilmente che il titolo non guasta e agevola, sempre che sia fatto in un certo modo che adesso andiamo a scoprire.
Iniziamo a conoscere questo certo modo.
5 regole per titoli che funzionano
1) Titoli brevi.
La brevità del titolo vince sempre. Questo vuol dire che deve trattarsi di una frase e non di un periodo lungo con subordinate, con varie ed eventuali fatte di parole e punteggiatura tipo fritto misto.
Assolutamente da evitare sono quei titoli di 3-4 righe che vedo spessissimo su FB. Sono terribili perché hanno l'effetto muro di testo e la reazione è inevitabile:
"passi oltre o ti schianti" perché, per capire che cosa vuol dire quel titolo, lo devi rileggere almeno un paio di volte.
Secondo te, un lettore che non ti conosce ha voglia di rileggere più volte le stesse righe non sapendo di cosa parli?
Naturalmente passa oltre e lo fa in meno di 3 secondi.
Questa è una regola che vale sempre.
2) Titoli chiari e semplici
Sono quei titoli che vanno dritti al punto e anticipano in maniera chiara l'argomento che tratterai.
Funzionano perché la persona non deve fare nessuno sforzo per comprendere quello che gli vuoi dire e se la cosa è di suo interesse continuerà a leggere.
Per fare un esempio con il mio articolo che stai leggendo, il titolo che ho scelto, oltre ad accontentare le regole di mamma Google è di per sé semplice, quindi risponde al criterio.
Potrebbe essere sostituito anche:
"Titoli efficaci per attrarre il tuo pubblico social"
"5 regole per scrivere titoli efficaci sui social"
Ovviamente quello che annunci con il titolo dovrà essere veramente interessante per il tuo pubblico e questa è la parte più difficile, perché l'attenzione richiede anche percezione di sostanza, di utilità vera per quel determinato utente.
E qui manca sempre un pezzo.
Quasi sempre, perché non è solo questione di comunicazione, ma di definizione accurata di brand che richiede un lavoro progettuale consistente prima, per avere padronanza e chiarezza di quello che attira veramente l'attenzione del tuo pubblico. Ecco perché con le persone che si rivolgono a me, prima di parlare di comunicazione, entro dentro la loro attività e la sistemo. La comunicazione è una conseguenza del lavoro di branding e di brand positioning.
Ma andiamo avanti e restiamo sui titoli, ponendo il caso che la tua attività sia già a posto...
3) Titoli modello guida
Mi riferisco ai titoli che iniziano con il "Come", "Come fare questo e quello", "Come scrivere titoli efficaci sui social" - il titolo di questo articolo, per esempio.
Funzionano perché corrispondono specularmente a domande che sono nella testa dei tuoi lettori e sanno che un titolo del genere preannuncia la risposta che stavano cercando.
Questa modalità è ottima per gli articoli di un blog, perché piace tanto a Google. La mia scelta qui in questo luogo, non è infatti casuale.
Piacciono a Google perché corrispondono alle ricerche che le persone fanno.
Sui social però la cosa è un po' diversa: le persone scorrono pigramente e di solito non cercano niente. Questo vuol dire che sui social titoli di questo tipo accendono la lampadina e vanno bene, ma non bisogna abusarne.
Se li usi per il tuo blog, fai una cosa buona e giusta, perché ti servono per un buon posizionamento sul motore di ricerca (se accompagnati da un lavoro di SEO adeguato), ma sui social fare tutti i giorni la maestrina potrebbe stufare.
Da usare con misura...
4) Titolo domanda
Puoi introdurre l'argomento usando la domanda che la persona interessata si pone o puoi porre una domanda diretta alla persona.
Domanda chiara e breve che sarà seguita dalla tua risposta.
Se hai fatto bingo con il quesito, hai catturato l'attenzione e l'utente leggerà anche la risposta.
Prendendo come esempio questo articolo potrebbe essere:
"Quali titoli usare per catturare l'attenzione sui social?"
"Fai fatica con i titoli?"
"Titoli sì o titoli no? Come e quando?"
5) Titoli Suspense
Sono titoli che incuriosiscono perché fanno solo un accenno all'argomento del post e lasciano in sospeso quello che stai per dire, alimentando l'interesse del lettore a proseguire.
Per esempio nel caso di questo articolo il titolo suspence potrebbe essere
"Post attraenti? è arrivato il momento di svelarti un segreto"
"Hai presente quei post che non puoi fare a meno di leggere?"
"Quello che non ti hanno mai detto sui post irresistibili"
Lo sviluppo del contenuto deve però essere all'altezza della suspense, altrimenti li freghi una volta, ma domani non ti leggono più.
In questa forma rientrano anche i titoli che annunciano una novità, anche se per funzionare veramente la novità deve essere interessante per chi ti legge.
Su FB, per esempio, dilagano post di questo tipo: "finalmente è pronta la mia guida...", "è arrivato il momento di presentarti ..." etc ma pochi ingranano, perché di "tanti al lupo, al lupo" la gente si è stufata.
5) Titoli Creativi.
Anche se sentirai voci contrarie, posso confermarti in prima persona da professionista del settore, che la creatività sui social premia, sempre che sia usata in maniera brillante. Anche la creatività ironica funziona, se non ti limiti a fare il comico, ma usi l'ironia come sale per la sostanza seria che i tuoi contenuti raccontano.
Se sei bravo in questo, aumenti le possibilità di lettura e conseguentemente di conversione, perché attiri con leggerezza e mantieni anche l'attenzione se poi la sostanza c'è.
Funzionano perché riescono ad incuriosire, spezzando l'ordinario, si mettono in evidenza da soli e non puoi non vederli. Quando li vedi, la tentazione di proseguire è alta.
Non sono titoli da tutti e per tutti, perché qui serve tanta creatività, abilità alla metafora e idee che ti escono come caramelle dalle tasche.
Io personalmente li adoro e sono quelli che più di tutti uso sui social.
Non lo faccio qui, perché qui comanda Google che premia il terra terra con le parole chiave dell'utente tipo, quindi creatività ciaone (ma solo nel titolo, perché dentro come vedi mi sbizzarrisco)
Movimentando alla maniera Verardo il titolo di questo articolo potrebbe diventare così:
"Social delle mie brame, quali sono i 5 titoli più letti del reame?" e proseguirei così
"limpidi come l'acqua, decisi come il caffè, irresistibili come il gelato, piccanti come il peperoncino - semplicemente TITOLI EFFICACI"
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Possono esserci ovviamente altri modi, ma queste 5 regole sono già un buon protocollo, a cui aggiungo 2 consigli pratici se ti picchi nel "titolare"
- allenati tanto: quando scrivi un contenuto prova a dargli più di un titolo per esercitarti anche se poi ne sceglierai uno solo
- preoccupati di scrivere quello che vuoi dire e poi solo alla fine scegli il titolo: il testo che hai creato di solito parla e ti aiuterà a dargli un nome
Non è in fondo così difficile.
Spero di esserti stata utile e se vuoi altri spunti non ti resta che rimanere aggiornato qui
Se hai bisogno di supporto, sai dove trovarmi e vediamo insieme senza impegno con una CALL GRATUITA, se è solo un problema di comunicazione o se c'è un problema a monte che riguarda la definizione e il posizionamento della tua attività.
In ogni caso si può fare qualcosa.